Impronte

Impronte

Quando Nanninella, la mamma di Funzino, si sentì chiedere dalla maestra Ruffo il permesso di preparare, gratis (pe' senza niente), quel suo primo figlio secco e malnutrito, che la guardava con occhi grandi e neri, all'esame d'ammissione alla scuola media, provò una sensazione di smarrimento, misto a orgoglio. Già la licenza di quinta elementare era un traguardo che pochi ragazzi raggiungevano; a che potevano servire altri anni di scuola a un bambino che recava segnato nel suo destino il proseguimento del mestiere del padre, Tanino 'e Marghiero? Quella risposta mia madre non l'ha mai avuta. A distanza di molti anni, lontano dal credersi "uno che scrive", la cronaca del mio vissuto, messa nero su bianco, vuole essere il modesto tributo a quell'interrogativo di madre orgogliosa e l'ammonimento a quanti vogliono farci credere che la scuola non serve a niente...
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