Vivien de Monbranc
Tra vita e morte, tra fede e speranza, tra fedeltà e fellonia, tra crudeltà e poeticità è giocata la narrazione della chanson de geste di Vivien di Monbranc, un testo anonimo riportato alla luce negli ultimi anni dell'Ottocento da Ferdinand Castets e, di recente, apprezzabile in edizione critica per mano di Wolfgang Van Emden. Quest'opera è stata a lungo conosciuta nella lingua originale attraverso la copia di Montpellier, e la traduzione diventa un punto di contatto tra passato e modernità, uno strumento che permette di addentrarsi nel labirinto della produzione epica dei suoi temi e delle sue intertestualità, e soprattutto in un angolo meno noto, ma quanto mai interessante, per le problematiche che pone all'interno dell'epos medievale.
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