Dio, l'anima, l'uomo. L'epistolario di Fausto di Riez. Introduzione, testo, traduzione e commento
Il cenobio di Lérins, col suo monachesimo austero e la sua ascesi equilibrata, a partire dalla sua fondazione (410 circa) diventa il centro propulsore della santità e la fucina dell'establishment episcopale della Gallia tardoantica. Tra i più grandi abati dell'asceterio, sicuramente va annoverato il secondo successore di Onorato, Fausto. Questi, dopo aver retto le sorti del monastero per circa un trentennio (dal 433 circa), viene eletto vescovo della diocesi di Riez (460-462 circa). La sua forte personalità e la sua profonda sapienza teologica lo rendono una delle autorità più venerate (ma anche più controverse) del tempo. Oltre alle opere maggiori De Spiritu Sancto e De gratia Dei, tra la produzione asistematica più significativa, va fuor di dubbio annoverato il ricco epistolario, distribuito tra gli anni dell'abbaziato lerinese e il periodo dell.episcopato reiense. Esso costituisce una fonte di prima mano per approcciare le tensioni spirituali, teologiche e dottrinali che dividono gli animi e accendono le coscienze dei gallo-romani in quell'epoca di grandi mutamenti culturali che è il V secolo.
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