I ricordi dell'avvenire
"Con "I ricordi dell'avvenire", romanzo vincitore del premio Xavier Villaurrutia nel 1963, Elena Garro si impadronisce del tema rivoluzionario per introdurre in esso l'inquietante prospettiva dello sguardo femminile e annunciare con voce sibillina che il tempo ciclico messicano è senza avvenire. Il paese di Ixtepec, sul quale sono passate le generazioni, decise un giorno di ricordarsi e ci racconta la sua storia, facendoci fare un viaggio in continua oscillazione tra la memoria e l'oblio, la parola e il silenzio, l'ossimoro e la sinonimia. Oggi questo narratore sembra essere ancora lì, come testimone più attuale che mai del viaggio immobile del suo Messico. Una delle creazioni più perfette della letteratura ispanoamericana contemporanea." (Octavio Paz). "Il romanzo di Elena Garro giace come uno strano spartito che Gabriel Garcia Marquez, anni dopo, eseguì magistralmente (Fernando Alegria). Un realismo che annulla il tempo e lo spazio, che passa dalla logica all'assurdità, dalla veglia alla trasognatezza e al sogno." (Emmanuel Carballo).
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