Dumuzi
Quella di Giorgio Tosi è poesia perché non dice, non racconta ma evoca, allude, circoscrive senza stringere e soffocare, non delimita, non definisce, regala semplicemente (e non è semplice la dinamica che lo permette) un punto di vista diverso. Il mondo gli chiede una visuale inconsueta, lo stupore di vedere le cose già viste ma guardate come fosse la prima volta, la sorpresa di chiamare i sentimenti con nomi diversi da quelli conosciuti per scoprire così che possono essere anche altro rispetto alla nostra personale e relativa esperienza.
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