Riflessioni senza trama
Immaginate che il protagonista di un romanzo di formazione decida semplicemente di condurvi attraverso le stanze della sua mente. E proprio questo che fa l'autore: vi precipita, con coscienza, nel cuore di un interrogativo; vi pungola, inducendovi a riflettere sul relativismo percettivo e su quello morale, sull'autodeterminazione, sulla falsa ideologia del piacere e sull'intensità di un '68 che risorge nelle aspirazioni, sulla "virtualizzazione" di sé e sull'identità preziosa, scavata dalla saggezza o illuminata dall'irrequietezza. Dopo aver attraversato un passato magico, finirete per battere il naso sulle questioni eterne ed ineludibili dell'amore, dell'arte e della morte, vi renderete conto che questo libro è un caleidoscopio di suggestioni dalle quali partire per un viaggio da personalizzare e, insieme, la fotografia di un'intimità. Una passeggiata per le stanze della mente, sì, ma senza smettere per un attimo di guardare le stelle.
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