La baronessa. La Rothschild ribelle musa segreta jazz
La donna che ha volato sui bombardieri Lancaster durante la guerra. La proprietaria dell’appartamento in cui è morto Charlie Parker. La padrona di trecentosei gatti. La protagonista di venti canzoni (anzi no, ventiquattro). La sfidante di Miles Davis in una gara automobilistica sulla Fifth Avenue. L’amante di un pianista nero, Thelonious Monk, per il quale è persino andata in prigione. La Baronessa del Jazz. Molte cose è stata Pannonica de Koenigswarter, detta Nica, la protagonista di questo libro, e molti sono i modi in cui è stata definita, anche se non tutti veritieri. Nica, née Rothschild, è bella, romantica, vivace, detentrice di un cospicuo patrimonio: in sole cinque generazioni i Rothschild sono passati dal ghetto di Francoforte ai palazzi nobiliari inglesi, come quello nel cui parco Nica impara a camminare tra canguri, tartarughe giganti, emu e zebre, lei che ha il nome di una farfalla. Dopo il matrimonio col barone de Koenigswarter, si stabilisce in un castello in Francia e diventa madre di cinque figli, ma quando scoppia la Seconda guerra mondiale parte subito alla ricerca del marito, arruolato nell’esercito della Francia Libera in Africa, e nemmeno lì Nica si risparmia: guida ambulanze, decodifica codici, organizza rifornimenti. Eppure è la passione di sempre per il jazz a cambiare tutto. È il 1948 quando Nica si infiamma ascoltando per la prima volta ’Round Midnight, di Thelonious Monk: un coup de foudre, in tutti i sensi. Abbandona marito e figli, si trasferisce nella città dove tutto accade, New York. È nata la Baronessa.