Il fiume che voleva scrivere
Sotto il nome di Progresso, di Tecnica, abbiamo depauperato la Terra. Se i fiumi, le montagne, le foreste, gli oceani, i ghiacciai e le terre, dopo millenni di soprusi, potessero esprimersi, che parole userebbero? Nella rivendicazione dei loro diritti fondamentali, gli elementi della natura troverebbero ascolto presso quei «soggetti» umani, unici responsabili di quella sistematica prevaricazione? Questo è un libro-percorso, con un fine preciso: pensare una «rivolta giuridica della Terra», a partire dai nostri luoghi qui in Europa, per dare strumenti a chi in futuro vorrà impegnarsi nella trasformazione di un certo modo di scrivere le leggi. Per attribuire, dunque, lo statuto di persona giuridica a quegli elementi della natura, arbitrariamente considerati «oggetti» in quanto non umani. Un cambiamento profondo nei nostri sistemi legislativi che invita gli assenti al tavolo dei negoziati e che porta con sé la speranza di un risarcimento. Una nuova ontologia dove fiumi, laghi, mari, specie animali, vegetali potranno sostenere le proprie ragioni e scrivere, assieme a noi umani, i termini della vita comune. Un libro raccontato da Camille de Toledo con le voci di Frédérique Aït-Touati, Bruno Latour, Virginie Serna, Bruno Marmiroli, Jacques Leroy, Jean-Pierre Marguénaud, Catherine Larrère, Catherine Boisneau, Valérie Cabanes, Matthieu Duperrex, Gabrielle Bouleau, Sacha Bourgeois-Gironde, Marie-Angèle Hermitte...
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