Milano sparita
L'intento principale di questo volume è quello di rievocare, senza abbandoni nostalgici, ma con un preciso impegno critico, il volto ormai "perduto" della Milano dell'Ottocento e del primo Novecento. Si tratta di una rassegna antologica "visiva" a colori della città lombarda ricavata dalle opere più suggestive di diversi pittori d'epoca; essa ha la capacità magica di far rivivere ai nostri occhi ambienti lontani cent'anni e più, sostenuta com'è peraltro dai testi storico-poetici in chiave di racconto scritti in uno stile personalizzato da Luciano Zeppegno. Così, lungo le porte e le mura, le "fette della grande torta" si aprono nell'intrico magico dei Navigli, nel centro storico-religioso del duomo o in quello romantico, "verdiano e scapigliato", della Scala: Milano riappare nella sua dignità di allora e di sempre, simbolico "tramonto di un mondo vecchio" ma allo stesso tempo "alba di un futuro ancora lontano", secondo le parole dell'autore. I dipinti che compongono il volume, tutti ampiamente commentati, catalogati con le relative fonti e suddivisi per ambienti, si propongono al lettore in una varietà di contenuti, tra personaggi, curiosità e scorci autenticamente "meneghini", dagli acquarelli degli anonimi ai quadri di artisti come Angelo Inganni, Domenico Induno, Carlo Mascheroni o Telemaco Signorini. L'opera si segnala, in ultima analisi, come frutto di una selezione e di una ricerca paziente tra musei e gallerie che la rendono quanto mai preziosa e originale.