Credo di aver letto almeno dieci libri sulla Banda Della Magliana (con questo di cui vado a parlare, il più bello, sicuramente, è “Non ci fu mai pietà”, assolutamente da leggere). E l’argomento continua ad affascinarmi. Non c’è che dire. La potenza di fuoco, organizzativa, l’ordine assoluto, fino ad un certo momento preciso, quando la parte più “bassa “ della banda decise di eliminare i testaccini di De Pedis, prima di essere eventualmente a sua volta eliminata da loro, le donne che ruotavano come spalla, come complici e come amanti, assatanate di sesso e ricchezza, le inconfessabili complicità dei servizi, della massoneria, delle banche (Calvi in primis, L’Opus Dei ed il Vaticano subito dopo), il giro di locali e prestigio presso gli stessi politici, la partecipazione ad incontri con la P2, le sparizioni di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, la “stretta“ decisa contro il Vaticano, col rapimento di almeno una delle due, se non di entrambe, per dare una lezione sui soldi che, invece di tornare alla Banda, furono dirottati dalle Casse del Vaticano verso Solidarnosc, come voluto da Woityla e tante altre cose torbide, tra cui l’omicidio di Roberto Calvi a Londra, ebbene là c’è la vera storia d’Italia di almeno un ventennio.
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