L'umorismo
In questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1908, Pirandello, in aspra polemica con Benedetto Croce, delimita i confini di una forma di arte particolare come l'opera umoristica e ne mette in luce la spontaneità, suscitata dall'impulso creativo di un sentimento particolare e nutrito di riflessione come il sentimento del contrario: l'umorista, infatti, non procede a un'armonizzazione dei contrasti, ma fonda la propria arte sulla dissonanza e sulla scissione, sulla contraddizione, sulla presenza irrisolta di opposizioni. Ha bisogno di un'estrema libertà d'espressione. L'umorismo è sicuramente più aderente di qualsiasi altra forma d'arte alla mobilità che pervade il reale e la coscienza dell'uomo. Con questo saggio Pirandello segna la sua distanza dalla tradizione aulica e accademica di tanta nostra letteratura, rivendicando alla sua arte una libertà irrispettosa di ogni regola estrinseca e di ogni convenzione.