Il libro nero delle Brigate rosse. Gli episodi e le azioni della più nota organizzazione armata dagli «anni di piombo» fino ai giorni nostri
"Come potevano essere così sicure le BR che in quel giorno, a quell'ora e in quel momento, mio marito sarebbe passato da via Fani?": una domanda che Eleonora Moro pone più volte nei tribunali e nelle commissioni parlamentari d'inchiesta, ribadendo che il percorso automobilistico veniva stabilito giorno per giorno. Una domanda alla quale le BR, per bocca di diversi esponenti, anche antagonisti fra loro, hanno dato risposta sgombrando il campo da ogni illazione: quell'iniziale tratto di strada, il corteo delle vetture avrebbe dovuto percorrerlo comunque. Come hanno dato concorde risposta pure su tanti altri punti "inquietanti", compresa quella via Gradoli entrata nella mitologia del caso Moro. Possibile che si siano messi tutti d'accordo, seppur sentiti separatamente, e non solo divisi, ma addirittura "l'un contro l'altro armati"? Seguendo l'iter cronologico delle Brigate Rosse, che agli inizi furono sottovalutate e sbeffeggiate per avere identificato come madre di tutti i mali quel SIM (Sistema Imperialista delle Multinazionali) la cui esistenza è stata accertata solo di recente dai serivizi segreti, questo libro, oltre a riportare documenti, atti parlamentari, giudiziari, giornalistici, unitamente alle testimonianze dei protagonisti, contestualizza gli avvenimenti, daI 1970 fino alla sparatoria su un treno nel 2003 ad opera delle cosiddette nuove Brigate Rosse, responsabili degli omicidi D'Antona e Biagi, restituendo il clima politico, sociale, economico e culturale di trent'anni di storia.