La seconda Sindone
Un santuario arrampicato sui monti dell'Abruzzo custodisce un'immagine che potrebbe rivoluzionare la percezione dell'iconografia cristiana. Si tratta di una reliquia conosciuta con il nome di "Velo di Veronica" o, prendendo spunto dalla località in cui si trova, "Velo di Manoppello". Sulla superficie impalpabile del velo compare un disegno che nessuna mano umana ha mai potuto tracciare: si tratta della rappresentazione nitida del vero volto di Cristo, ammirata e venerata da migliaia di fedeli ma, inspiegabilmente, invisibile allo spettroscopio. Ad aumentare la carica misterica dell'oggetto, poi, ci sono le somiglianze e analogie tra il volto impresso sul Velo dì Manoppello e quello immortalato dalla Sacra Sindone di Torino. Il libro di Paul Badde ritrova la miracolosa immagine dì Manoppello tra le pieghe di una leggenda che vuole l'imperatore Tiberio soccorso e guarito da una reliquia che, attraverso il terzo successore di Pietro, sarebbe giunta a Roma attraendo folle di pellegrini. Da allora, papi, imperatori, guerrieri e semplici credenti hanno accompagnato il percorso dell'icona, sulla cui natura sussistono interrogativi che la scienza non è in grado di spiegare e che la religione supera invocando l'opera dello Spirito Santo.
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