Madri che uccidono. Le voci agghiaccianti e disperate di oltre trecento donne che hanno assassinato i loro figli
L'argomento trattato è purtroppo di scottante attualità: vengono tracciate in questo volume le biografie, dal punto di vista psichico, e le motivazioni più profonde di oltre 300 madri da tutto il mondo - dal 1630 ai recentissimi (maggio 2007) e agghiaccianti fatti di cronaca - che hanno ucciso i propri figli. Gli autori prendono in considerazione anche il figlicidio nel mondo animale (dal ratto alla scimmia, all'orso grizzly, ai pinguini) dovuto a svariate motivazioni, dall'imperizia delle madri alla necessità di continuare a esercitare attrattiva sessuale nei confronti dei maschi, o per vantaggio alimentare e tutela della propria sopravvivenza. La disamina più attenta, però, è naturalmente riservata alle vicissitudini che nella specie umana causano il figlicidio, studiandone la storia, dagli spartani alla Cina moderna, senza trascurare le narrazioni mitologiche al riguardo. Vengono proposti quindi i casi di madri che uccidono i figli ripetutamente, nonché le differenze psicologiche tra feticidio, neonaticidio e infanticidio. Un altro versante di ricerca riguarda la Sindrome del bambino maltrattato, perché molto spesso l'atto omicida consegue all'abuso fisico; perciò sono esaminati anche alcuni studi mondiali sugli abusi sessuali durante l'infanzia, con le relative conseguenze psichiatriche. Altre ricerche e statistiche completano la trattazione di questo crimine assurdo e inspiegabile, negli ultimi anni riproposto violentemente all'opinione pubblica dal tragico mistero di Gogne.