Capitalismo a mano armata
In genere quando si parla di criminalità organizzata e si ambienta l'analisi negli Stati Uniti d'America, l'immagine che ricorre con più frequenza è quella di brillanti malavitosi italiani in completi griffati e dal grilletto facile. In realtà la più grande organizzazione criminale degli Stati Uniti è costituita da scialbi individui in abiti austeri, i grandi racket sono organizzati da persone all'apparenza rispettabili, che svolgono ruoli importanti e ricoprono posizioni di rilievo nella società. Non si tratta di boss mafiosi o di efferati gangster, ma di avvocati, contabili, manager e politici che, pur truffando, corrompendo e, più o meno direttamente, uccidendo, possono contare su un enorme margine di impunità.Nella sua ricostruzione Woodiwiss, ripercorrendo l'evoluzione della classe dirigente americana e il suo coinvolgimento in frodi, imbrogli e furti, mostra come i complotti criminali abbiano trovato terreno fertile nell'ambito delle istituzioni e siano diventati, nello Stato americano, un problema strutturale, un fatto interno al sistema stesso. Dal vitto destinato ai neonati negli ospedali alle spese per la cura dei cimiteri, passando per la fornitura di merci destinate alle carceri e alle scuole, non c'è settore della vita pubblica americana che non sia stato macchiato da scandali.
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