Piramidi. Tesori, misteri e nuove scoperte in Egitto

Piramidi. Tesori, misteri e nuove scoperte in Egitto

Le piramidi, oltre che meravigliose strutture architettoniche provenienti da tempi remoti, sono l'aspetto più appariscente della particolare visione religiosa e metafisica di una civiltà, nata sulle rive del Nilo, che toccò livelli straordinariamente evoluti e raffinati: punto di contatto tra terra e cielo, tra umano e divino, le piramidi facilitavano l'ascesa al cielo dell'anima del faraone, figlio di Ra, che in tal modo si ricongiungeva al suo padre celeste. Un velo di mistero le avvolge: nonostante le ricerche e gli studi effettuati, ancora oggi non sappiamo con certezza quali tecniche siano state realmente impiegate per costruirle. Nessuna documentazione esiste al riguardo, solo ipotesi che, sebbene plausibili, non sono certezze scientifiche. Gli scavi e le ricerche più recenti hanno invece gettato una nuova luce sul mondo che gravitava intorno a questi monumenti impareggiabli, sugli operai che li costruirono, sulla loro vita e su quella dei dignitari che vivevano a corte e che si meritarono per la loro estrema dimora un posto vicino al re. Le piramidi di Giza, emblema e gloria della IV Dinastia, sono senz'altro le più note d'Egitto, ma altre ne esistono, più antiche e non meno grandiose. A Saqqara il mitico architetto Imhotep costruì per il re Djoser della III Dinastia un primo modello di piramide a gradoni, che fu sviluppato e perfezionato, poi, dal suo successore Snefru, a Meidum e a Dahshur.
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