Africa. Meraviglie naturali

Africa. Meraviglie naturali

L'Africa è un continente immenso, secondo solo all'Asia. Ed è anche quello che, più di ogni altro, ha potuto conservare il proprio patrimonio naturale mantenendo quasi incontaminate vaste estensioni di territori e una biodiversità animale e vegetale non ancora del tutto studiata né classificata; eppure è sicuramente un modesto ricordo di quanto devono aver ammirato nei secoli scorsi esploratori come Henry Morton Stanley e David Livingstone nei loro viaggi alla scoperta del continente nero. L'Africa è terra di contrasti, sia umani sia naturali; alcuni Stati sono devastati da povertà, guerre, conflitti razziali e carestie, altri hanno città moderne con tecnologie avanzate e un tenore di vita a livello europeo. Anche la natura presenta contrasti singolari: dai più grandi e aridi deserti del mondo (Sahara e Kalahari) agli immensi laghi e alle foreste pluviali che coprono i bacini fluviali con le portate d'acqua più imponenti del mondo, come nel caso del misterioso e poco esplorato fiume Congo. Lo stesso fiume la cui inquietante maestosità restò impressa nel giovane Conrad, che lo risalì nel 1890, e che in seguito lo utilizzò come simbolo e archetipo dell'inconscio malato nel suo capolavoro letterario "Cuore di tenebra". Furono molti gli scrittori affascinati, quasi incantati, dagli splendidi paesaggi, dagli immensi branchi di animali, dagli orizzonti sconfinati e dalle notti stellate nelle savane; molti si fecero contaminare e si ammalarono irreversibilmente di Mal d'Africa: dall'Hemingway delle "Verdi colline d'Africa" e de "Le nevi del Kilimanjaro", fino al Moravia delle "Passeggiate africane" e delle "Lettere dal Sahara", per non parlare della Karen Blixen de "La mia Africa". Oggi i parchi e le riserve naturali proteggono luoghi che fanno parte di un inestimabile patrimonio naturale e storico-culturale, appartenente all'umanità intera. Ma anche qui i contrasti non mancano; l'Africa orientale e meridionale possiede parchi come il Kruger, il Serengeti, lo Tsavo, con lussuosi lodge e con un'accoglienza turistica e un'organizzazione scientifica di tutto rispetto. Ottimamente organizzati sono pure i parchi intorno ai laghi di smeraldo (Nakuru, Naivasha, Bogoria, Baringo) sul fondo della grande Rift Valley, la ferita che taglia l'Africa orientale in direzione Nord-Sud. L'Africa centrale e nord-occidentale, invece, pur avendo parchi non meno belli e interessanti, manca quasi di strutture per la ricettività turistica e di laboratori per la ricerca faunistica e botanica; alcuni dei parchi che proteggono gli ultimi lembi di foresta vergine, come quello di Odzala in Congo e quello della Lopé in Gabon, si possono visitare solo se dotati di un notevole spirito d'avventura e di discrete capacità di adattamento.
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