Parigi
Victor Hugo, in una famosa poesia, si domandò cosa avrebbe perso l'umanità se mai un giorno la voce di Parigi si fosse spenta. Nessuno potrebbe seriamente immaginare un mondo senza Parigi. Un sogno che sta lì, appeso, in cima a tutti i desideri. Almeno una volta nella vita bisogna vederla questa 'ville lumière', sfolgorante e generosa, mitica e senza fine. Come diceva Hemingway, una parte necessaria dell'educazione dell'uomo, quasi un battesimo alla vita. Per lasciarsi sedurre, ammaliare, avvolgere da una bellezza che non conosce confini. La città non ha mai badato a spese per far onore al suo nome e al suo passato. Per festeggiare i cent'anni dalla Rivoluzione ha costruito la Tour Eiffel; per legare il suo nome al progetto più discusso della sua storia, Pompidou ha dato il via al bizzarro Beaubourg; Mitterrand, a sua volta, ha difeso il progetto del grande arco bianco della Défense e ha festeggiato il bicentenario della creazione del Louvre inaugurando una nuova ala del museo trafitta dalla punta di una piramide di cristallo. Il continuo divenire in cui Parigi mescola, sicura, passato, presente e futuro, è un modo per chiamare a raccolta memorie, fantasmi e speranze e per imporre ogni volta la sua voce di regina e amante per l'eternità.
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