Svezia
La Svezia entrata nell'Unione Europea è una Paese in piena trasformazione. Da quando Albin Hansson, negli anni Trenta, ha iniziato a costruire una società del benessere per tutti, molte cose sono cambiate. Il 'modello Svezia', originale e forse inimitabile, si è adattato per quanto ha potuto, ma alla fine non ha più retto. L'economia è mutata e la stessa società cresciuta su quel modello è cambiata. Le industrie svedesi hanno bisogno di un grande mercato per restare a galla, e questo non può che essere quello europeo. La collettività, pur permeata dai principi del welfare, guarda sempre più a costumi internazionali, a comportamenti e consumi, a mode e miti planetari. Come in altre nazioni dell'Europa scandinava, il cemento culturale di una società sempre più multirazziale proviene dalla comune adesione ad alcuni valori tradizionali: il rispetto nei confronti delle istituzioni statali, ad esempio; l'orgoglio di far parte di un'antica e nobile nazione; oppure l'amore intransigente per la natura. L'ambiente è qui sentito prima di tutto come patrimonio nazionale o, meglio, come patrimonio 'genetico' nazionale. Quei grandi boschi popolati dagli alci, quei laghi che in inverno si ricoprono prima di ghiaccio e poi di neve, quei fiumi placidi o irruenti come giovani orsi, quel mare che sa alternare fiordi romantici a lunghe spiagge bianche, sono nel cuore di ogni suddito di Carlo Gustavo.
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