Repubblica Ceca
Le mille suggestioni letterarie di Praga d'oro che si rincorrono per i vicoli di Mala Strana e Staré Mesto e per le stanze del mastodontico castello che sovrasta la Moldava dall'alto di una collina, da secoli simbolo del potere. I gioielli architettonici gotici, rinascimentali e barocchi di piccole città come Kutna Hora e Cesky Krumlov, dichiarati Patrimonio dell'umanità dall'Unesco. I manieri che punteggiano a migliaia le storiche regioni della Boemia e della Moravia, arcigni come fortezze arroccate su speroni di roccia o leggiadri come palazzi delle fiabe, memorie di un lungo passato segnato dalle incursioni di eserciti diversi. Le eleganti stazioni termali - Marienbad e Carlsbad - in cui aleggia la presenza di teste coronate, scrittori e giganti della classica come la gloria nazionale Antonin Dvorak, protagonista con il 'collega' compositore Bendrich Smetana della 'rinascita ceca' ottocentesca in campo musicale. Le tradizioni ancora vive e sincere di radicate minoranze etniche sopravvissute all'omologazione tentata prima dagli Asburgo e poi dai regimi che hanno dominato il Novecento. È questo il 'pesante' patrimonio culturale che la piccola e giovane Repubblica - nata nel 1993 dal 'divorzio consensuale' dalla Slovacchia dopo 74 anni di drammatiche vicende, dallo sfaldamento dell'impero austro-ungarico alle invasioni nazista e sovietica - ha portato in seno all'Unione Europea, di cui fa ufficialmente parte dal 1° maggio 2004. L'ennesima, avvincente sfida per i dieci milioni di abitanti che popolano questo Paese, ritrovatosi nuovamente nel cuore del Vecchio Continente.
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