La gloria di colui che tutto. La felicità nel «Paradiso» di Dante
Il cammino di Dante nel Paradiso, preludio alla visione finale di Dio, è la testimonianza di una esperienza possibile per l'uomo di tutti i tempi: è cioè l'esperienza dell'incontro carnale con la misericordia divina nei suoi accenti più vivi. Così il fascino del creato, e in primo luogo la bellezza del volto amato di Beatrice e il suo vivo amore, sono per l'uomo Dante letteralmente gloria (vale a dire manifestazione) di Dio, tanto da suscitare quella gratitudine e quella attrattiva irresistibile per il Mistero che fa tutte le cose, fonte di gioia piena che la parola poetica si sforza di intuire e rappresentare senza potere mai esaurire. Noi lettori moderni, coscienti di trovarci in piccioletta barca, ci disponiamo a seguire il solco del veliero dantesco per lo gran mar de l'essere, per ritrovare col poeta la sorgente originale di quella attrattiva, così che essa sia ridestata quotidianamente nel cammino di ognuno, e perché quotidianamente brilli nella nostra vita la speranza del compimento, cioè del porto di felicità piena che attende ciascuno di noi. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini).