Il volto del mistero. Mistero e rivelazione nella cultura religiosa tardoantica
Il "mistero" di cui si parla in queste indagini è un elemento cardine nella coscienza dell'uomo tardoantico: i suoi significati sono emblematici, percorrono la storia, permettendo la lettura di un periodo affascinante, in cui convivono una pluralità di credenze e di esperienze religiose non meno complessa di quella del nostro tempo. Il termine, che identifica una serie di riti e di concezioni sul divino e sul rapporto fra divino e umano presenti nel politeismo, usato anche nell'ambito del giudaismo ellenistico con fisionomie ambivalenti che ne consentono comunque la valorizzazione, è ripreso dagli autori cristiani. L'interpretazione profondamente divergente rispetto ai pagani dà adito a modalità che vanno dalla condanna, all'assunzione lessicale, alla riproposizione ben caratterizzata. Ciò che per definizione era nascosto ed ineffabile diventa la rivelazione dell'evento di Cristo, senso esauriente della realtà . Per converso, in concomitanza, in certi autori pagani compare il vocabolo secretum per definire il tentativo dell'approccio al divino da parte dell'uomo. Ma è possibile giungere al divino dal basso? I saggi raccolti in questo volume suggeriscono delle linee di riflessione che sono preziose anche per l'uomo di oggi.