Non sono stato io
Angelo Zarcone sogna una carriera da pittore ma, per sopravvivere, accetta lavori saltuari presso case editrici di rotocalchi e album illustrati. Ed è a lui che viene affidata la realizzazione del primo numero di Diabolik. Ma immediatamente dopo aver dato il volto al “re del terrore” sparisce all’improvviso, senza lasciare tracce di sé. In redazione è noto solo con il soprannome, il Tedesco, e nulla si sa della sua vita privata. Per rintracciarlo le sorelle Giussani attivano addirittura il celebre investigatore Tom Ponzi, che però non riesce a fornire notizie, lasciando la sua scomparsa senza una spiegazione. Nonostante il clamoroso successo del fumetto e del protagonista, Zarcone non rivendica la paternità di quello sguardo, diventato nel frattempo una vera e propria icona. Suggestive ipotesi e improbabili avvistamenti si rivelano sempre non veritieri, ma il casuale acquisto di un quadro nella bottega di un rigattiere riapre la questione e fa luce sul mistero che da sessant’anni accompagna il primo illustratore di Diabolik.