Il «sogno» di Keplero. La Terra vista dalla Luna in un racconto del grande astronomo tedesco
Nel 1609 lo scienziato tedesco Giovanni Keplero pubblica l'"Astronomia Nova", il rivoluzionario trattato che contiene due delle sue famose leggi. L'opera è tanto complessa che Keplero decide di riproporre le stesse idee nella forma semplice e attraente di un racconto. E il "Somnium", dove il lettore, seguendo il protagonista Duracoto, scivola sulla Luna, ne conosce gli strani abitanti e osserva un cielo diverso, che sfida il senso comune. Keplero mette così in scena il modello astronomico copernicano, nel quale è il Sole e non la Terra a occupare il centro dell'Universo; ma la Chiesa osteggia questa visione e persino la circolazione informale del manoscritto è causa di guai per l'autore. Keplero ci lavora per altri vent'anni, aggiungendo al testo note fisico-astronomiche e autobiografiche e registrando la sua grande amarezza. Il "Somnium" viene pubblicato postumo nel 1634. Questa edizione integrale, in una nuova traduzione condotta sull'originale latino, rispetta l'intento divulgativo di Keplero e ripropone al pubblico italiano un documento precursore della fantascienza e insieme della 'scienza narrata' introdotta da Galileo nel "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo".