Non è il paradiso
Eva non ama la pizza e non beve caffè, Riavulone è il diavolo, che l'accusa di essere "na chiavica 'e napulitana", di non essere una napoletana come si deve. Il frutto proibito è Napoli, una città strapazzata e strattonata da due opposte visioni: santino fresco di stampa del 'rinascimento napoletano' o stereotipo della napoletanità tradizionalmente intesa. Ma in città c'è anche chi prova a lavorare a iniziative che possano durare nel tempo senza dissolversi troppo velocemente al calore del bel sole e alla disinvoltura del 'tira a campare'. Attraverso convegni, premi letterari, presentazioni di libri, assessorati alla cultura, mostre d'arte, laboratori di scrittura, si compone il quadro impietoso di cosa significhi 'fare cultura a Napoli' oggi. Tra entusiasmo e rabbia, illusione e scoramento la città più europea del nostro Mezzogiorno viene offerta al lettore nella sua caparbietà dai due volti. Il continuo, furibondo, pirotecnico battibecco tra Eva - trasparente alter ego dell'autrice - e il suo tentatore dà voce a questo libro-inchiesta che è anche e soprattutto un racconto. E dagli strali dell'uno o dell'altra non si salva nessuno... nemmeno il diavolo!
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