Una corda di luce
Sulla carta geografica del Nepal, la regione del Dolpo appare come un'ampia area disabitata, e proprio per questo piena di fascino e mistero. Stretto tra le montagne dell'Himalaya, il Dolpo offre spettacoli naturali grandiosi oltre a una terra addormentata nel passato, priva di luce elettrica, i cui villaggi con il buio svaniscono nel nulla vuoti di qualsiasi distrazione eppure incredibilmente magici. Niente può eguagliare la maestosità delle valli e delle rocce plasmate dalla furia degli eventi e dagli aliti gelidi e infuocati di dei e demoni. Il mondo antico, ormai scomparso, qui riemerge dagli abissi e torna a vivere nei pochi villaggi e nei monasteri aggrappati alle rocce immersi in un paesaggio che cambia di volta in volta con sorprendente rapidità. La dimensione dell'uomo cessa di esistere. Si perdono i riferimenti e le convinzioni di un'intera vita. Ogni cosa appare fuori dalla realtà e l'unica cosa che ha senso è perdere la strada e vagare, come un pellegrino, verso una destinazione sconosciuta liberi, fuori dal tempo, immersi nella vastità dello spazio infinito. Qui la ragione cede il posto al sogno. E non può essere diversamente in una terra sopraffatta dalle immagini sacre e da riti sconosciuti, officiati da uomini oscuri. Il territorio del Dolpo, per vastità, forza, luminosità e solitudine pone l'uomo nella zona più bassa della scala dell'esistenza. Vento e nuvole. Valli color verde intenso e territori aspri...
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