Da ogni luogo per nessun luogo

Da ogni luogo per nessun luogo

"Il giorno in cui Sally partì io fui l'unico a vederla. Il primo ricordo fu quello di Antigone - sua nonna - quando alla Festa del Fico dell'anno prima le fissò al polso un palloncino perché non se ne andasse fra le nuvole. Il palloncino naturalmente. Le sovvenne lo stupore che la colse nel vederlo galleggiare sugli strati velati e opalescenti del suo cielo terrestre e rammentò di aver pensato che ci fosse sicuramente un incantesimo dietro a quella fuga verso l'alto. In fondo i palloni di cuoio le ricadevano ai piedi o sparivano nelle scarpate, ma pur sempre finivano a terra. Anche nel suo nuovo stato di senza pelle non poteva fare a meno di sentirsi forte per aver liberato quel fluttuare misurato morsicando semplicemente il filo fragile del palloncino e lasciandolo così alla sua sorte incerta. Ormai celata nelle forme del tutto, Sally Borghi rivide o meglio ricordò se stessa mentre guardava quella piccola sfera di gomma librarsi verso l'ignoto e sparire piano dal suo ridotto campo ottico e dal cielo che sovrastava le bancarelle della Festa. Pellegrina invisibile tra le molecole di questo mondo, vide impresso su quel palloncino il riflesso dei suoi occhi nell'attimo prima che una Volontà a lei estranea li spegnesse. Da quel giorno Sally Borghi ebbe dodici anni per sempre..."
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