Senza Tomaso
Ancora cento giorni da vivere. Poi il nulla, o l'infinito. E così Tomaso, con il bagaglio delle sue abitudini, del tempo programmato, delle sue sicurezze, decide di giocare fino in fondo la partita con il destino. Alla ricerca di un segno da lasciare nel mondo tenta dapprima di elaborare un manuale sulla stupidità umana, ma quel che ne esce è un concentrato di scontate banalità; poi prova a scrivere alcuni racconti vivendo egli stesso l'assurdità dei soggetti rappresentati. Infine si abbandona a un lungo viaggio in moto attraverso paesaggi e verso luoghi da sempre sognati, ma che risulteranno così diversi da quelli immaginati! E lo scadere dei cento giorni, forse, più che una condanna segna per Tomaso il tempo della liberazione.
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