Il sorriso etrusco
Salvatore, vecchio contadino calabrese ed ex partigiano, non ha mai dovuto chiedere nulla a nessuno. Gravemente malato, si à lasciato convincere a farsi curare a Milano, ospite del figlio. Per lui, che ha vissuto seguendo regole immutabili e antiche tradizioni, la città è un mondo sconcertante e ostile. Perfino suo figlio gli appare ormai come un estraneo, debole e succube della nuora. Ma la nuova realtà regala a Salvatore una gioiosa scoperta, il nipotino Bruno. Tra i due nasce una complicità sempre più tenera e stretta che si risolve in un dialogo fra speranza e saggezza, grazie al quale il vecchio partigiano ritroverà una dimensione affettiva a lungo negata.