Hotel Meina
Questo libro non ha come teatro pianure percorse da vagoni blindati o campi di sterminio dal nome feroce, bensì cittadine ridenti del Lago Maggiore: Baveno, Stresa, Meina, Arona. Luoghi dove, nel settembre 1943, una colonia di ebrei sfollati dalle città lombarde assistette all'arrivo della Leibstandarte Adolf Hitler, la divisione SS gloria e vanto del Fuhrer. Con la forza di decine di testimonianze dirette, Marco Nozze ricostruisce la reazione fiduciosa degli ebrei, aggrappati a quella cittadinanza anagrafica italiana che li aveva certo umiliati, ma non violentati. Anche quando il lago comincia a restituire cadaveri, la vita sociale della piccola colonia, che gravita intorno all'Hotel Meina, prosegue con cieca ostinazione, rifiutando di credere che la caccia a civili indifesi sia la prima preoccupazione di soldati incalzati dalle forze alleate. E cinquantaquattro persone trovano la morte. Nozze non si ferma alla ricostruzione del rastrellamento e della strage, ma si spinge nei decenni successivi, sollevando interrogativi che proiettano ombre oscure sul reale assetto della Germania e dell'Europa occidentale del dopoguerra.