Tremila anni e non sentirli. Una rilettura sorprendente dei dieci comandamenti
I Dieci Comandamenti sono apertura all'esterno, dalla notte dei tempi, al passo coi tempi. Sono solo dieci. Tuttavia, contengono l'infinito Nell'umile Sinagoga della mia città natale i dieci Comandamenti erano scritti a lettere d'oro su due tavole di legno di quercia appese sopra l'armadio che conteneva i rotoli della Torah. Rimanevo estasiato di fronte a quelle dieci Parole che riassumono tutto ciò che l'uomo può comprendere e auspicare per l'Universo» - A. ChouraquiHanno ancora senso i Dieci Comandamenti nella società attuale? Per rispondere a questa domanda, l'autrice incontra dieci persone - molto diverse per formazione, professione, interessi - e dalle loro conversazioni su ogni singolo precetto emergono dieci originali significati del decalogo. Ed ecco la sorpresa: i Comandamenti, vecchi di tremila anni, sono ancora giovanissimi e attuali, addirittura necessari e urgenti. Sono "leggi naturali" a cui si rifanno le persone in maniera ovvia, e che travolgono la logica del mondo grazie alla loro apparente semplicità e chiarezza. Aiutano chi è disorientato, diventano riferimenti per un nuovo umanesimo. Tutti gli interpreti, indipendentemente dal loro credo, provano gusto ad andare oltre il significato scontato di ciascun precetto, e indicano nei dieci comandi, da riscoprire nella loro forza, una bussola ancora oggi necessaria. Conversazioni con: Abdullah Tchina, Giampiero Massolo, Maurizio Colasanti, Nando dalla Chiesa, Mario Furlan, Paolo Gulisano, Paolo Ricci, Susanna Parigi, Samuele Pinna, Enzo Favoino. Postfazione di Elena Lea Bartolini De Angeli.
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