La casa passiva. Standard energetici per un abitare ecologico

La casa passiva. Standard energetici per un abitare ecologico

L'ambiente non si tutela se si smette di consumare, perché sarebbe come smettere di respirare per non inquinare o rimanere immobili per non distruggere o alterare alcun essere vivente o inanimato; allo stesso modo non si può certo pensare che quantità di cappotti inquinanti ed energivori per il loro LCA, come pure extraspessori che consumano il bene più prezioso dopo la vita, che è la superficie del nostro pianeta, siano la ricetta per attuare le direttive del Green Building. La casa passiva è in realtà una straordinaria performance progettuale, più che semplicemente energetica, perché induce una infinita varietà di combinazioni progettuali, innanzitutto per non sprecare materiali, energia, comfort, benessere e poi per dimostrare le infinite scoperte della ricerca scientifica, tecnologica, politica disponibili sotto una luce diversa, quella della globalizzazione intesa come interrelazione complessa. Richard Buckminster Fuller, più di sessant'anni fa, passò alla storia con il suo detto pensa globale, agisci localmente ed è proprio questo il momento per la svolta del costruire, che è sostanzialmente rimasto invariato nelle sue prerogative materico-fisiche: non dobbiamo trasformare in contenitori ermetici gli ambienti in cui trascorriamo ormai quasi il 90% del nostro tempo, ma al contrario dobbiamo osare nell'imitare la Natura realizzando edifici capaci di gestire le risorse naturali, a cominciare dal sole, liberi di inventare le configurazioni più svariate.
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