Non ce lo dicono. Teoria e tecnica dei complotti dagli Illuminati di Baviera al Covid-19
Infiniti personaggi, molte trame, uno schema solo. Tutti (o quasi tutti) i Grandi Complotti della storia.Il 2021 si è aperto con una scena apocalittica: migliaia di manifestanti assaltano Capitol Hill per rovesciare l’elezione di Joe Biden. Certi dell’esistenza di un oscuro complotto, molti sostenitori di Trump erano davvero convinti di essere in missione per conto del misterioso QAnon, una gola profonda che attraverso messaggi segreti sparsi su internet cercava di fermare una setta di pedofili sanguinari capeggiata da Hillary Clinton. Ma quante sono le teorie del complotto che abbiamo visto montare in questi ultimi anni? Quanti disegni segreti vengono orditi ogni giorno dietro il paravento di un placido Occidente democratico? E tuttavia: non notate una certa aria di famiglia? I complotti di oggi hanno infatti radici lontanissime e sterminate varianti: per chi è in grado di vederlo c’è un filo invisibile che unisce gli Illuminati di Baviera e l’omicidio Kennedy, gli UFO e la minaccia del 5G, i luciferini gesuiti coi loro Monita Secreta e l’11 settembre, gli untori della peste e l’esercito dei no mask contro la finta pandemia del Covid-19. Errico Buonanno, da sempre attento a ricostruire nel dettaglio le bufale che hanno fatto la storia, ha deciso di mettere ordine nel caos cangiante dei complottismi di sempre, ricostruendo il meccanismo narrativo perfetto che alimenta ogni pericoloso Non ce lo dicono. Se infatti possiamo ridere delle dietrologie più assurde, tra sostituzioni di Paul McCartney e terrapiattisti, Teletubbies pro gender e invasioni di rettiliani, non si tratta mai di innocue fantasie. Ufficialmente antisistema, le teorie del complotto si rivelano invece strumento ideale di chi il potere lo detiene, o lo desidera: lo capì Adolf Hitler, che cavalcò la paura di una congiura giudaico-massonica, e lo sanno oggi i leader populisti che agitano lo spauracchio del piano Kalergi di sostituzione etnica o che fomentano le paure sui vaccini. D’altra parte, se l’idea di un grande complotto è immortale, è perché ha il fascino del feuilleton e la praticità di una soluzione: sostituisce le aride cause con le più sfiziose colpe, permettendo così di togliere dall’equazione dell’esistente il capriccioso caso, forse il vero nemico di una vita tranquilla.
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