Il segreto del commendator Storace. Ovvero, quando si dice morire sul più bello
Sestri Ponente, ottobre 1957. Quale importante rivelazione dovrà mai fare il ricco e anziano commendator Lisandro Storace? Da settimane sembra stia per morire, ma non si decide mai, e ora ha convocato nel suo palazzo, colmo di opere d'arte, l'arciprete, monsignor Malacalza, il cavalier Damonte, amministratore dei suoi beni, il maresciallo Galanti, e due vicine di casa. Ha fatto arrivare in tutta fretta da New York anche un pronipote, totalmente ignaro fino a quel momento della loro parentela, che è saltato sul primo transatlantico ed è approdato a Genova per l'occasione. Finalmente si verrà a sapere qualcosa di più riguardo un fatto increscioso accaduto dieci anni prima: la giovane e bellissima moglie del commendatore, in uno dei suoi frequenti attacchi di rabbia, ha abbandonato precipitosamente il tetto coniugale, senza dare più notizie di sé, lasciando il marito in uno stato di prostrazione. Ma, proprio mentre Lisandro Storace sta per svelare la verità sulla sua sparizione, muore, lasciando tutti di sasso. Il pronipote, Nicolò Storace, che eredita il grosso dei beni del commendatore, è giovane e curioso, e vuole scoprire il segreto che lo zio si è portato nella tomba, se non altro per dare un senso al repentino cambiamento avvenuto nella sua vita. Così, tra misteriosi vasi che volano da balconi, pericolose scivolate sui binari del tram, lettere anonime e bronchiti che non vogliono proprio saperne di passare, Nicolò chiede in giro, passeggia tra i vicoli, raccoglie confidenze e sussurri, mettendo insieme i pezzi del variopinto puzzle composto dalle esistenze dello zio e del microcosmo di affetti che lo circondava.