Gli accordi di Stradivari
In una tranquilla città di provincia, dove tutti si conoscono, tra pettegolezzi e bevute al bar, Marco Ghizzoni mette in scena un'insolita commedia tinta di giallo, dando vita a personaggi che sarà difficile dimenticare. «Aaaaahh!»L'urlo riecheggiò tra le stanze semivuote del museo e rimbombò contro gli alti soffitti, insinuandosi nelle orecchie dei pochi presenti. Qualcuno si allarmò e riparò istintivamente in un angolo, uno sparuto gruppetto di cinque giapponesi, invece, si fece coraggio e si diresse verso la saletta attigua da dove sembrava provenire. Il più anziano invitò gli altri alla prudenza e sporse la testa oltre il vano della porta: ciò che vide lo lasciò di stucco, per quanto sorpreso possa mai apparire un vecchio signore giapponese. Cremona, città di violini e liutai, è sconvolta: lo Stradivari Conte De Fontana del 1702, violino di inestimabile valore, è scomparso. Brutto affare per il commissario Valentina Raffa, poliziotta giovane e sexy in preda all'ennesima delusione d'amore e in perenne lotta contro le battutine e i goffi tentativi di abbordaggio del suo capo, il questore De Paoli Ambrosis. Come se non bastasse, ci si mette anche uno svampito liutaio olandese, Peter van Basten, che prima la seduce con la sua aria esotica e poi l'abbandona nel bel mezzo del primo appuntamento, sparendo misteriosamente. Per sua fortuna, il commissario Raffa è troppo impegnata per mettersi sulle sue tracce: c'è in gioco un simbolo della città e, soprattutto, la sua reputazione. Nonostante il paziente aiuto del collega, l'ispettore Davide Tranquillo, segretamente innamorato di lei, per «la Raffa» il caso si fa sempre più intricato, tra ricatti, foto compromettenti, pedinamenti e vendette...