L'erede del templare
Era la morte che scintillava sotto il sole pomeridiano sull'altra sponda del fiume Save. Il vescovo Kol lo vide con la chiarezza di uno dei molti sogni che gli ispirava lo Spirito Santo, mentre saliva ansimando la scala di legno traballante che portava allo spalto superiore. Sull'altra sponda del fiume erano ammassate le schiere nemiche, intente a battere le armi e gridare le empietà più spaventose. Ma lo jarl, chino su una cassa di sabbia che portava sempre con sé in battaglia, dava le spalle alle esibizioni del nemico in segno di disprezzo. Aveva accanto i suoi uomini più fidati, Sture Bengtsson e Knut Torgilsson. Nella sabbia un guazzabuglio di linee e di pigne che un uomo di chiesa non era in grado di interpretare.