Amore, prozac e altre curiosità
Sono tre donne, tre sorelle, tre modi diversi di vivere e di concepire la vita. Tre moderne, anche se atipiche, 'piccole donne' che come le loro antenate sono cresciute senza una figura maschile al proprio fianco. Tre donne della Spagna di oggi: Cristina, la voce narrante del romanzo, la più piccola e la più esuberante, nonché schiava consenziente di droghe di qualsiasi tipo e barista trendy di un bar cyber-chic, vive in un mondo allucinato, tra amici morti per una dose tagliata male e amiche anoressiche; Rosa, la donna manager, dipendente dal Prozac, con un "hard disk come cervello e un modem al posto del cuore"; e infine Ana, la maggiore, che si definisce "fatta di gelatina", moglie e madre modello che ha come unico obiettivo nella vita la lotta alle macchie sui tappeti di casa. Tre modelli di donna, tre possibili destini femminili che Lucía Etxebarría intreccia in modo intelligente e calibrato e segue sino al momento della crisi, necessaria affinché la loro esistenza possa cambiare veramente. E Cristina, Rosa e Ana alla fine la cambieranno, ingaggiando un corpo a corpo contro un 'nemico invisibile' - quello nascosto nelle loro coscienze - che l'autrice ci racconta con una scrittura tagliente e disincantata, dall'umorismo crudo e disinvolto.