La città di ferro e fuoco
Sul finire degli anni Cinquanta la Montecatini decideva di costruire a Brindisi un enorme stabilimento petrolchimico. Lo scopo dell’investimento era quello di risollevare le declinanti sorti della società attraverso i massicci incentivi predisposti con l’intervento straordinario dello Stato nel Mezzogiorno. La costruzione della “città di ferro e fuoco” – così venne definita la fabbrica nella documentaristica dell’epoca – rappresentò per Brindisi il primo momento di integrazione all’interno del tumultuoso processo di crescita in atto nel Paese, sollecitandone la modernizzazione strutturale e infrastrutturale. Questo volume delinea la lunga parabola del polo petrolchimico della città pugliese, mettendo in luce le fasi di espansione e crisi di una tra le maggiori concentrazioni industriali e operaie del Mezzogiorno nell’Italia del boom. Al suo interno si ricostruiscono gli indirizzi nazionali di politica economica per il Sud, la dimensione territoriale ed ambientale dell’industrializzazione, l’impatto sociale dei nuovi insediamenti, le risposte alle trasformazioni elaborate dalle istituzioni locali e le lotte sindacali dentro e fuori dalla fabbrica.
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