Foscolo e i poeti latini. Sed fugit interea, fugit inreparabile tempus
Lo scopo di questo libro è di accostare il laboratorio di Foscolo; nello specifico Sonetti, Sepolcri e Grazie. Il Poeta, dopo essere approdato dai Sonetti all’esperienza dei Sepolcri prima e delle Grazie poi, fa un uso dei poeti latini e greci non più in maniera subalterna e centonaria, ma oramai consapevole e matura: basti pensare alla rappresentazione di Omero nei Sepolcri e al più maturo riutilizzo di Pindaro nelle Grazie. Foscolo è poeta dotto e raffinato; compito, pertanto, del lavorio critico è quello di comprendere ed esaminare la tensione tra il confronto coi modelli e la ricerca di un linguaggio personale. L’esito di questa sperimentazione è la fusione di tre letterature: greca, latina, italiana – intesa nella purezza dell’idioma toscano – permettendo così un mitico “abbraccio” tra la Grecia e Firenze.