L' altra faccia della luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro

L' altra faccia della luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro

Un racconto a 28 voci sulla faccia nascosta della luna, un universo di migliaia di Comuni ai margini, fragili, interni, montani che fanno del nostro Paese un unicum per biodiversità e varietà territoriale. Le voci sono quelle di esperti, operatori, studiosi, analisti, rappresentanti di soggetti associativi che hanno voluto raccontare la ricchezza del nostro territorio ma anche i loro problemi, in primis il grave indice di spopolamento che G.C. Blangiardo, il Presidente dell'ISTAT, nel suo saggio, chiama inverno demografico. Si è dato uno sguardo alle loro condizioni strutturali e organizzative, allo stato ordinario delle loro finanze; al modo in cui in un momento di grande crisi hanno continuato a gestire funzioni e servizi per le comunità. Oggi più che mai interessa capire come questi Comuni si presentino alla sfida della ricostruzione post-pandemia per valutarne potenzialità ma anche indicare limiti su cui agire per estrarre maggior valore dal loro impegno. Nel testo non trovate approfondimenti sistematici sulle politiche indirizzate a questi Comuni. Né si parla delle tante opportunità offerte dalla stagione di riforme e investimenti pubblici segnata dall'avvio del nuovo ciclo di bilancio pluriennale dell'UE (2021-2027) e dall'iniziativa Next Generation EU. Una cosa tuttavia occorre dirla. Per quanto buone potranno essere le politiche indirizzate a questi territori, difficilmente esse riusciranno a fronteggiare l'inverno demografico di cui si è parlato se nella fase di programmazione e attuazione degli interventi non si ascolteranno prima i bisogni di ciascun territorio; se non si lavorerà a rafforzare la capacità amministrativa degli enti; se non si stimolerà, attraverso la co-progettazione, capacità di visione strategica e concretezza realizzativa. La cosa peggiore è pensare di assegnare le tante risorse disponibili esclusivamente dall'alto, attraverso bandi "ciechi ai luoghi", nell'illusione che sia più veloce, chiedendo a queste fragilità di competere fra loro. Si sa da almeno 30 anni che, nelle aree fragili e marginali, questa modalità allocativa non paga e se questi Comuni dovessero perdere la sfida che abbiamo di fronte la sconfitta riguarderebbe tutto il Paese.
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