L' uomo con il turbante
Libro candidato da Marcello Ciccaglioni al Premio Strega 2021Quando due giornalisti scompaiono in Afghanistan, la moglie di uno di essi riesuma da una scrivania una breve lista di nomi lasciata dal marito a futura memoria: amici scelti a propria insaputa in veste di Garanti, affinché le indagini nell'eventualità di una disgrazia vengano svolte nell'interesse della vittima e in quello della sua famiglia. Catapultato nell'ingrato e gravoso compito c'è anche un collega dei due scomparsi, il quale scoprirà che il loro autista afghano è stato assassinato: da Talebani o da terroristi islamici? I Garanti, precipitati in una vicenda più grande di loro, ne affrontano i dubbi angosciosi sovrapponendoli al vissuto quotidiano di persone alle prese in Italia con tradimenti, sensi di colpa, guai giudiziari, malattie. Inaspettatamente, sarà l'amore di tre donne a contrapporsi con esiti insperati alla durezza di una realtà densa di misteri e di violenza. La vicenda - fra scontri di personalità, servizi segreti, combattimenti, misteriose paladine afghane e un colpo di scena finale - si colora di sfumature esistenziali sullo sfondo di religioni e di guerre, asimmetriche e no: Moloch indifferenti che divorano vittime che ci somigliano.Proposto da Marcello Ciccaglioni al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «L’uomo con il turbante di Massimo de Angelis può essere definito un romanzo di constatazione dolente della realtà storica dei nostri tempi. Una realtà rappresentata attraverso la vicenda di due giornalisti che scompaiono in Afghanistan e attraverso gli sforzi amorevoli, diplomatici, militari e amichevoli profusi nella loro ricerca. L’intreccio è originale e coinvolgente, ma non si tratta di un romanzo d’avventura; è permeato di amore ma non è un’opera romantica. Fra l’Italia e l’Afghanistan, la vicenda si alimenta con i sensi di colpa di una moglie appassionata che lotta per riportare a casa il marito, con l’intimismo straziante del diario di un prigioniero, con l’angoscia dei garanti per il loro gravoso incarico. Passioni, paure, sentimenti e rimorsi sono scrutati e messi a nudo con pagine di grande sensibilità e spessore culturale, fino al sorprendente epilogo, evidenziati nella postfazione di Gianni Riotta. Per questo, dopo averlo letto, sono lieto di candidarlo alla LXXV edizione del Premio Strega.»