La grande riforma mancata. Il messaggio alle Camere del 1991 di Francesco Cossiga
A distanza di oltre vent'anni dal suo invio alle Camere, l'esame del Messaggio sulle riforme costituzionali del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga tuttora in discussione consente di mettere a fuoco sia l'origine geopolitica della vicenda, sia lo svolgersi del dibattito che ne è seguito, sia il ritardo politico con cui l'Italia si è presentata e si presenta agli appuntamenti europei e globali. Protagonisti di ieri e di oggi, analisti o testimoni della vicenda, ribattezzata La Grande Riforma Mancata, si sono alternati durante un Convegno tenutosi nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica nel marzo di quest'anno. E emersa una duplice linea di interpretazione del documento: perché esso aveva suscitato tante reazioni e fu messo da parte; perché e come il tema delle riforme costituzionali è oggi tornato "di moda" e incontra tante difficoltà a concretizzarsi. Non è assente nelle analisi che si sono susseguite la vicenda della "pazzia" di Cossiga "picconatore" del sistema politico che tutti i partecipanti hanno respinto, anche sulla base della dettagliata ricostruzione da parte dei protagonisti su come la "Fabbrica del Messaggio" si è svolta. Cossiga percepì prima di tutti che eventi epocali, come la caduta del Muro di Berlino e l'imminente firma del Trattato di Maastricht si calavano in un sistema politico privo di idee, in conflitto grave tra protagonisti e già pesantemente oggetto di disistima popolare, una combinazione esplosiva che poteva mettere il Paese in serie difficoltà.
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