La belle époque italiana di Rio de Janeiro

La belle époque italiana di Rio de Janeiro

L'immigrazione di massa ha svolto un ruolo di primo piano nel tumultuoso processo di crescita di Rio de Janeiro, nell'arco di tempo che ha preso il nome di belle époque tropical, quando Rio era la capitale del Brasile. Nei decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, la comunità degli immigrati italiani, dopo quella portoghese, era la più numerosa e vivace. In questo libro, l'autore ricostruisce l'intera vicenda dell'immigrazione italiana a Rio, prendendo le mosse dai suoi esordi, che risalgono principalmente al matrimonio tra la principessa napoletana Teresa Cristina di Borbone e il giovane imperatore del Brasile D. Pedro II: un evento che ha aperto la strada a molteplici e crescenti relazioni tra la penisola italiana e il Brasile. La narrazione si concentra poi sui decenni della belle époque, quando si sviluppa una consistente immigrazione, in prevalenza d'origine calabro-lucano-campana. L'approccio biografico del libro consente di entrare in profondità nelle vicende migratorie e nelle dinamiche sociali e culturali di questa belle époque carioca, restituendo al lettore con vivacità e freschezza il clima, le atmosfere, i percorsi spesso tortuosi e infine i conflitti sociali, culturali e politici che hanno connotato un'epoca di grande cambiamento. In questo scenario, emergono i volti e le storie di due gruppi familiari, i fratelli Jannuzzi, della calabrese Fuscaldo, e i fratelli Segreto, della cilentana San Martino.
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Recensione del libro fornita da lottavo.it

Di Matteo Sanfilippo

Gli studi migratori di Cappelli sono cresciuti in sordina nel corso dell’ultimo Novecento per poi esplodere nel nostro millennio, quando hanno imposto di fare attenzione alle “altre Americhe”, cioè a sfuggire all’attrazione di Argentina e Stati Uniti per comprendere come gli emigranti italiani si siano diffusi in tutto il continente. Il riuscito tentativo di ampliare lo sguardo sulle presenze peninsulari oltreoceano non è stato soltanto geografico, ma anche sociale. Non studiare i soliti flussi ha fatto notare allo studioso come si debba andare oltre le solite constatazioni...

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