L'opposizione bloccata. PCI e centro-sinistra (1960-1968)

L'opposizione bloccata. PCI e centro-sinistra (1960-1968)

Il miracolo economico aveva cambiato il volto del Paese, trasformandone la composizione sociale, le strutture urbane, la cultura, i valori diffusi. Il Partito comunista italiano non ne aveva compreso gli sviluppi nel cuore degli anni Cinquanta, restando prigioniero di una chiave di lettura del capitalismo ancora fortemente debitrice nei confronti del catastrofismo terzinternazionalista. Pertanto, gli anni Sessanta e il dibattito sull'apertura a sinistra erano anche l'occasione per rivedere i (pre)giudizi del passato e cogliere i nessi, oltre che la portata, della grande trasformazione in atto. Nel corso di quella rielaborazione, inoltre, il PCI sembrò guardare con una certa attenzione al dialogo tra socialisti e cattolici, convinto che quest'ultimo avrebbe riaperto anche ai comunisti le porte del governo. Fu la presa d'atto della delimitazione a sinistra della nuova maggioranza a provocare, invece, una battuta d'arresto e la conseguente, durissima contrapposizione al centro-sinistra.
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