Governi privati. Le società partecipate dei comuni strumento e arena del governo locale
Le società partecipate dei comuni dividono ormai da venti anni l'opinione pubblica in Italia, vedendo opposti lo schieramento degli indefessi sostenitori e quello degli accesi detrattori. Le scienze economiche ne hanno diagnosticato la difficoltà di sviluppo, nonostante le grandi potenzialità, mentre quelle giuridiche ne sottolineano la frammentarietà e l'ambiguità normativa che fanno loro da cornice. Al di là delle riflessioni accademiche, una copiosa popolazione di oltre cinquemila aziende, eterogenee nei fini e nelle performance, dagli impieghi multiformi e fortemente localistiche, è progressivamente divenuta una componente ineliminabile del governo locale italiano. Questo libro affronta il fenomeno dal punto di vista della Scienza politica, chiedendosi quali siano le ragioni politiche di un simile sviluppo e quale tipo di governance locale stia effettivamente prendendo piede nella zona grigia tra pubblico e privato, con conseguenti ricadute sulla democrazia locale. Il titolo "Governi privati" riprende un'etichetta che oltre venticinque anni fa Streeck e Schmitter coniarono per trattare la commistione tra pubblico e privato e allude all'esplicita natura ibrida che contraddistingue questo emergente paradigma del potere politico. La ricerca presentata nel volume consiste in un approfondito studio sui soci delle aziende per capire le arene del potere locale in sei regioni italiane. Prefazione di Giulio Sapelli.
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