Donne indifese in Calabria
Nel 1859 a Londra, una lady vittoriana, Emily Lowe, pubblica "Unprotected females in Sicily, Calabria and on the top of Mount Aetna", resoconto di un viaggio in Calabria e in Sicilia intrapreso in compagnia della madre, senza scorta e con un leggero bagaglio per non subire la presenza di scomodi gentlemen. Prima donna in Inghilterra a ottenere la patente di capitano navale e ad attraversare il mediterraneo al comando di uno yacht da 350 tonnellate, Emily Lowe rompe gli stereotipi delle viaggiatrici quali intrepide zitelle con parasole, pellegrini in gonnella e pioniere del picnic. Pienamente consapevole dell'unicità del viaggio intrapreso, la scrittrice fa spesso intendere al lettore di essere un'autentica traveller e non una semplice turista e, appena sbarcata sulla spiaggia di Reggio esclama: "Evviva Calabria! Terra che pericoli romanzeschi proteggono dall'invasione dei viaggiatori". Pur cadendo nei tranelli degli stereotipi e dei pregiudizi che spesso caratterizzano i diari di viaggio, Emily Lowe ci regala un delizioso ritratto al femminile della regione e dei calabresi dell'epoca non mancando di volgere lo sguardo verso la società ospitante per sottolinearne anche i tratti positivi.
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