Nel decennio inglese 1806-1815. La Sicilia nella politica britannica dai «Talenti» a Bentinck
Nel 1806, con la formazione a Londra del governo di "All thè Talents" e con l'occupazione del regno di Napoli da parte delle truppe napoleoniche, si apriva una nuova fase nei rapporti tra la Gran Bretagna e la Sicilia. Conferà già avvenuto al tempo della Repubblica Partenopea, anche nell'inverno del 1806 Ferdinando IV di Borbone doveva lasciare Napoli per rifugiarsi nella capitale dell'isola accompagnato dalle navi di S. M. britannica. Anche questa volta gli inglesi sbarcavano in Sicilia per difenderla da un temuto attacco delle truppe napoleoniche stanziate al di là dello Stretto e per tentare di riconquistare i domini borbonici nell'Italia meridionale. Con l'arrivo della corte borbonica e con lo sbarco delle prime truppe britanniche in Sicilia aveva inizio il "decennio inglese" (1806-1815). Per circa dieci anni, infatti, la presenza di militari, diplomatici e mercanti britannici, residenti soprattutto a Messina e a Palermo, non fu soltanto espressione di una funzione meramente strategica della proiezione inglese nel Mediterraneo. La presenza degli inglesi, che era destinata a protrarsi fino alla fine dell'età napoleonica, avrebbe influito in modo determinante nella vita politica, sociale ed economica siciliana.