Metafisica per assurdo. Peirce e i problemi dell'epistemologia contemporanea
Charles S. Peirce (1839-1914) è il fondatore del pragmatismo americano. La sua geniale opera di scienziato e di filosofo è stata a lungo ignorata a causa delle vicende biografiche che gli impedirono in vita pubblicazioni sistematiche. In questo volume si ricostruisce l'intero arco dell'epistemologia peirceana: il rapporto tra segni e oggetto, la formulazione abduttiva delle ipotesi, la concezione dell'estetica e dell'etica, il ruolo dell'assenso e, infine, la peculiare relazione tra matematica e metafisica. All'attenta sintesi filologica si unisce una preoccupazione metodologica: leggere Peirce a confronto con l'epistemologia contemporanea per vedere se il suo pragmatismo possa offrire suggerimenti validi per alcuni problemi filosofici attuali. In particolare, la presente lettura dell'autore americano invita a una riformulazione della vecchia dicotomia sintetico-analitico e a una riapertura, in termini molto diversi, del discorso metafisico. La prefazione di André de Tienne, direttore del Peirce Edition Project, spiega che "la tesi finale di Maddalena consiste nel trasformare un metodo per leggere Peirce in una lettura del metodo di Peirce".
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