Alexander Dubcek e Jan Palach. Protagonisti della storia europea
Alexander Dubcek e Jan Palach non sono espressione di un Paese e di un sistema di governo ormai scomparsi, ma protagonisti di una stagione che pone innumerevoli interrogativi alla coscienza e alla storiografia europee. Quest'opera collettanea, frutto di un impegno di alcuni anni, si presenta come un contributo fortemente innovativo sulla Primavera cecoslovacca, per organicità d'impostazione e per ricchezza di documentazione. Il volume può vantare saggi di carattere filosofico, sociologico e storico-culturale e dà conto non solo degli otto mesi in cui quell'esperimento politico si manifestò e di tutto il dibattito e il travaglio precedenti, ma prende anche in considerazione il periodo immediatamente successivo all'invasione quando si evidenzia il distacco sempre maggiore tra società civile e dirigenza politica. E in questo contesto che matura il rogo di Jan Palach rivolto innanzitutto contro la gestione della crisi da parte di Dubcek, ritenuta rinunciataria e arrendevole alle richieste sovietiche, e diretto a scuotere le coscienze dei propri concittadini. Non manca la valutazione del quadro internazionale di allora e in particolare delle posizioni del Partito comunista italiano. Una serie di interviste offre un panorama di autorevoli opinioni riguardo agli eventi del '68 e agli sviluppi successivi fino alla caduta del muro di Berlino.