Stare in compagnia. Strategie di inurbamento e forme associative nella Roma del Seicento
Che cosa tiene insieme i confratelli della Madonna dell'Orto nella Roma del Seicento, un gruppo composto da uomini di oltre dieci mestieri diversi, provenienti da tutt'Italia e oltre? Questa compagnia ci indica come l'identità sociale dell'individuo vada cercata anche altrove, e come la chiave di numerosi percorsi in città sia proprio la molteplicità delle appartenenze e delle fedeltà. Il libro, basato su una vasta e articolata ricerca d'archivio, si muove intorno alle ragioni dell'appartenenza a una compagnia religiosa, vista come tramite fra l'individuo e la società urbana. Attraverso la loro affiliazione alla confraternita, stranieri e romani trovano una via per accedere alle risorse della città: dall'assistenza ospedaliera alla dote, dal prestito di denaro alla casa in affitto, dalla possibilità di commerciare alla ricerca di un marito o un socio di bottega. Stare in compagnia significa in ultima analisi andare oltre l'estraneità che, nella riflessione dei sociologi, caratterizza l'ambiente urbano: attraverso la confraternita si entra in contatto e si instaurano rapporti di fiducia, collante dell'economia barocca. La compagnia crea e fluidifica lo scambio economico e sociale, contribuendo così alla costruzione sociale della città.
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